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GIORNATE FAI DI PRIMAVERA DARFO BOARIO TERME

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA DARFO BOARIO TERME

Le Giornate FAI di Primavera, il grande evento di piazza organizzato ogni anno dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, giungono quest’anno alla 25° edizione.

LA FAMIGLIA FEDERICI
La Famiglia Federici fu una delle più importanti famiglie nobiliari della Valle Camonica, il cui insediamento durò dal XIII sec. fino all’epoca moderna. Ciò che contraddistinse il casato fu la suddivisione in tre rami, corrispondenti ai territori su cui, inizialmente, vantavano possedimenti: Darfo-Montecchio, Gorzone ed Erbanno.
FRANCA GHITTI
Nata ad Erbanno nel 1932, Franca Ghitti studia all’Accademia di Brera a Milano, frequenta a Parigi l’Académie del la Grande Chaumière e a Salisburgo il corso di incisione diretto da Oskar Kokoschka.
Già dagli anni ’70 la scultura di Franca Ghitti, che ha preso le mosse dalle strutture tipiche delle architetture rustiche (corde annodate, tacche sulle cortecce, allineamenti e incastri di legni e pietre), dialoga direttamente, in grandi installazioni, con le tecniche modulari e le architetture contemporanee. Lo si può vedere in rapporto a più culture, dall’installazione di Pipmuacan in Labrador nel 1980, alle pietre di Pantelleria del 1983 , ai coppi in terracotta eretti come una costruzione funzionalista alla periferia di Guatemala City nel 1996. Oltre che in Italia, colloca allestimenti inediti a Vienna, in altre capitali europee e a New York. Nel 1997 realizza significativi interventi pubblici come Il segno dell’acqua, una grande struttura a cascata in ferro nel lago d’Iseo; o ancora, l’Archivio dei Materiali, un intervento con vetrocemento, pietra, ferro e legno a Brescia.
Nei primi anni del 2000 la sua attività spazia dall’Italia al mondo con mostre e installazioni importanti, così numerose che è difficile elencarle tutte. Muore nel 2012 dopo qualche anno di malattia.

Sarà allestito un servizio gratuito di bus-navetta: partenza, fino alle 17.30, ogni 30 minuti da Boario Terme, piazzale dell'autostazione - piazza Einaudi 2. Il bus si fermerà a Erbanno, Gorzone, a Palazzo Federici (ora Cemmi) e alla Cappella Caritas a Darfo Boario Terme.
 
Tutti i ristoranti resteranno aperti e offriranno menù convenzionati a pranzo e, per la cena, sconti del 10% per gli iscritti FAI. Hotel e B/B: sconti 10% per iscritti FAI. Per informazioni e prenotazioni: www.boariotermeventi.it – E-mail proloco@boariotermeventi.it, telefono Tel. 335/6213165  e 366/1947273
PALAZZO FEDERICI ora CEMMI
 PIAZZA FEDERICI 1
SABATO 25 MARZO- dalle 14.00 alle 18.00, ultima entrata 17.30
DOMENICA 26 MARZO, dalle 10.00 alle 18.00, ultima entrata ore 17.30
Visite Guidate A CURA DEI VOLONTARI FAI

Breve descrizione: inserito nel centro storico di Darfo Boario Terme, Palazzo Federici (oggi Cemmi) è stata una delle prime proprietà della Famiglia Federici ad essere oggetto di scambio/cessione nel 1473 (sebbene si trattasse di una cessione di proprietà fra fratelli). Strutturata su un nucleo quattrocentesco, la dimora comprende un cortile con portico e loggiati e un giardino affiancato da due vialetti paralleli. All’interno delle sale è conservato un ampio corpus di opere (dipinti, affreschi murali, suppellettili …) che coprono quasi due secoli di Storia. Di particolare interesse la presenza di una prigione sotterranea, costruita nella seconda metà del Seicento, che nel corso della Seconda Guerra Mondiale è stata utilizzata dagli attuali proprietari come nascondiglio dai bombardamenti.
 
CAPPELLA CARITAS
VIA SCURA 1(c/o Centro di Accoglienza e Ascolto Caritas)
SABATO 25 MARZO- dalle 14.00 alle 18 ultima entrata 17.30
DOMENICA 26 MARZO, dalle 10.00 alle 18 ultima entrata 17.30
Visite Guidate A CURA DEI VOLONTARI FAI
Breve descrizione: adiacente al Centro di Accoglienza e Ascolto Caritas, il luogo ospita le opere di Franca Ghitti, principale esponente dell’arte contemporanea in terra camuna. Scomparsa nel 2012, l’artista, nel corso della sua prolifica carriera, si è distinta per l’uso di materiali forti (legno, ferro, vetro) accanto a linee eleganti e simmetriche. Nel 1966 ha  realizzato per la Cappella Caritas un ciclo di vetrate intitolato Le Beatitudini, volto a raffigurare piccole scene di stampo fiabesco, dal forte impatto cromatico.
IL CASTELLO FEDERICI di Gorzone
INDIRIZZO VICOLO DELLA FORESTA
SABATO 25 MARZO- dalle 14.00 alle 18.00, ultima entrata 17.30
DOMENICA 26 MARZO, dalle 10.00 alle 18.00 ultima entrata ore 17.30
Visite Guidate a cura dei volontari FAI dell’Associazione naturalistico-culturale LOntànoverde www.lontanoverde.it
 Il sito durante l’anno apre su prenotazione per gruppi o in occasione di eventi. Contatti: Associazione naturalistica-culturale LOntànoVerde: www.lontanoverde.it
Breve descrizione: La visita al Castello di Gorzone permette di ripercorrere le vicende costruttive del complesso, a partire dal nucleo più antico che si fa risalire al XIII secolo, e di sfogliare secoli di storia relativi alla potente famiglia Federici che l'ha posseduto fino al XIX secolo. Strategicamente collocato sulla forra del torrente Dezzo, il Castello si presenta esternamente in forme austere, ma varcato il portone d'ingresso si possono ammirare cortili con eleganti loggiati rinascimentali, che ci introducono nei suggestivi saloni interni, con soffitti lignei e pareti decorate.
Esiste una possibile criticità paesaggistico e/o ambientale? Sì,  l'abbandono abitativo del Castello, a partire dagli anni '70 del secolo scorso, ha portato a un veloce degrado della struttura, in particolare delle coperture, che sono state oggetto di recente sistemazione. 

LUNGO LE VIE DELL’ANTICO  BORGO DI GORZONE
SABATO 25 MARZO- dalle 14.00 alle 18.00, ultima entrata 17.30
DOMENICA 26 MARZO, dalle 10.00 alle 18.00, ultima entrata ore 17.30
 
  • Sarcofago Federici  visita esterna Di notevole pregio artistico il Sarcofago dedicato ad Isonno Federici (1336), ad opera dello scultore Betacino di Tercio; inizialmente collocato entro le mura del Castello, ora posto a ridosso della Parrocchiale di Gorzone, all’imbocco di Via Castello. Si tratta di un singolare esempio di scultura funeraria, composto da un portale (detto arcosolio) ai lati del quale campeggiano l’aquila reale, simbolo Federici, e l’iscrizione in latino “HIC IACET DOMINUS YSON DE FEDERICIS DE GORZONE QUI DECESSIT DIE XII MENSIS AUGUSTI MILLOCCCXXXVI MAGISTER BETACINUS DE TERCIO ME FECIT” (Qui giace il Signor Isonno Federici di Gorzone, il quale morì il giorno 12 agosto 1336. Maestro Betacino di Tercio mi fece). Il sarcofago, sempre in arenaria rossa, è decorato da un motivo arabescato, sotto il quale si trovano, da un lato, lo scudo a punta e la croce Federici e, dall’altro, una scala che sembrerebbe omaggiare la famiglia veronese dei Della Scala.
  •   Palazzo  Federici, ora Piccinelli-Minini visita all’interno Darfo Boario Terme – fraz. Gorzone, Via Umberto I, 37.
Palazzo Minini è una delle testimonianze più vive e significative dell’insediamento della Famiglia Federici in Valle Camonica: a partire dal portone d’ingresso, recante lo stemma Federici, nell’intera abitazione sono disseminate tracce e iscrizioni che rimandano al casato rinascimentale (si segnalano tre medaglioni raffiguranti scene mitologiche affiancate allo stemma Federici: Diana e Atteone, Il giudizio di Paride, La nascita di Venere con iscrizioni in latino recanti proverbi e massime). Gli ambienti  - la sala d’ingresso, di gusto seicentesco e la sala principale riccamente tappezzata, restaurata negli anni Ottanta-  presentano manufatti e istoriazioni in muratura; i materiali dominanti sono la pietra Simona e la pietra di Sarnico.
 
 
 
  • Palazzo Federici, ora Rizzonelli visita esterna Darfo Boario Terme – fraz. Gorzone, via Pellico, 1.
Palazzo Rizzonelli (ex Palazzo Federici) presenta un cuore architettonico di grande pregio artistico: all’interno delle sale centrali sono custoditi affreschi del pittore bresciano tardo Settecentesco Giuseppe Teosa e altri manufatti di gusto neoclassico (fra cui una “Madonna del Rosario”, realizzata in legno dorato/policromo, datata XVII sec).
Esiste una possibile criticità paesaggistico e/o ambientale? Le facciate esterne di Palazzo Rizzonelli hanno subito negli anni numerosi interventi di modifica rispetto alla struttura originaria (su tutti, la demolizione della cinta muraria che fungeva da portone, sostituita da un’inferriata nel 1882 - in seguito ai lavori di ampliamento della strada provinciale per la Val di Scalve - e l’intonacazione in bianco di tre delle quattro pareti), pertanto l’intervento umano ha in parte compromesso il suo valore storico/artistico, sebbene la struttura interna sia rimasta pressoché intatta.

LUNGO LE VIE DELL’ANTICO BORGO DI ERBANNO
SABATO 25 MARZO- dalle 14.00 alle 18.00, ultima entrata 17.30
DOMENICA 26 MARZO, dalle 10.00 alle 18.00, ultima entrata ore 17.30
PARTENZA DEL GRUPPO dal Banco FAI posto nel parcheggio della Scuola materna di Erbanno, in Via Fontanico, 4.
Visite a cura dell'Associazione “Solstizio di Erbanno” e degli apprendisti ciceroni dell'Istituto di Istruzione Superiore "Olivelli Putelli" di Darfo Boario Terme. 

Descrizione breve Antico borgo medioevale di grande suggestione, alle pendici del Monte Altissimo, solcato dal torrente Budrio, Erbanno è uno dei più affascinanti esempi di architettura rustica delle Valle Camonica. Rivela fra vicoli, chiese, torri e dimore gentilizie dai ricchi portali in pietra intagliata e suggestivi cortili, che verranno aperti per l’occasione, la presenza della famiglia nobiliare dei Federici, feudatari ghibellini qui insediatisi alla fine del Duecento. Lungo il paese sono numerose le testimonianze del passaggio della Famiglia: la Chiesa di Santa Maria del Restello, costruita proprio da Goffredo Federici nel 1585, i Palazzi Melucci e De Michelis (un tempo dimore signorili del Casato), fino alla piccola chiesa di Santa Caterina, poi San Gottardo, edificata come cappella gentilizia della famiglia. Erbanno ha dato inoltre i natali alla scultrice Franca Ghitti.
1-Chiesa S. Maria del Restello visita all’interno. Posizionata sul limitare nord-est del paese, la Chiesa prende il nome dall’antica contrada paesana del Restello (dal termine dialettale réstel, cancello); eretta nel 1525 da Goffredo Federici, esternamente si presenta di semplici fatture ma, una volta varcato l’ingresso, si rimane colpiti dagli affreschi del pittore Callisto Piazza da Lodi che impreziosiscono il presbiterio (separato dal resto della chiesa da una cancellata in ferro battuto). Si tratta di alcune delle opere più significative della sua carriera pittorica, ispirate (sia nella gamma cromatica che nelle partiture) al camuno Girolamo Romanino.  È inoltre presente lo stemma della Famiglia Federici all’interno delle lesene dell’arco trionfale.
2-Chiesa di San Gottardo (ex Chiesa di Santa Caterina) visita esterna. (luogo normalmente chiuso, apribile su prenotazione).  Costruita nel tardo Quattrocento - probabilmente come cappella gentilizia della vicina Dimora Federici -  la piccola chiesa di Santa Caterina cambiò connotati ed intitolazione del Settecento, quando fu affidata ai frati dell’Annunciata di Borno (si scelse l’intitolazione a San Gottardo, perché a lui era dedicato l’altare maggiore della chiesa). Ciò compromise, in parte, il suo valore storico: solo recentemente, infatti, in seguito ad un primo restauro, sono emersi gli affreschi quattrocenteschi che adornavano le pareti.
L’edificio necessita di un restauro approfondito sia negli interni che nella parete esterna affacciata sulla strada principale.
3-Palazzo De Michelis (ex Casa Ballardini) visita esterna. Luogo normalmente chiuso. Situato in prossimità della chiesa di S. Maria del Restello, antico patronato della Famiglia Federici, Palazzo De Michelis (ex Casa Ballardini) si presenta come un importante edificio in muratura di stile rinascimentale (la collocazione storica è incerta, attestata grossomodo agli inizi del Cinquecento) che si sviluppa su due livelli (piano e dislivello verso il pendio) collegati da una scala. Fra gli interni spicca la Stanza del Vescovo detta anche di San Carlo – dove, si dice, abbia dormito Carlo Borromeo -  che presenta pareti affrescate e motivi decorativi seicenteschi, fra cui uno stucco rappresentante il Castello di Gorzone e un altro la Casa Ballardini, vista dal giardino.
4-Palazzo Melucci (ex Casa Federici) vista esterna. Luogo normalmente chiuso. Palazzo Melucci rappresenta una testimonianza tangibile dello splendore e della potenza del ramo di Erbanno della Famiglia Federici. Costruito nel Quattrocento, si tratta di un imponente edificio in muratura, edificato dalla Famiglia in seguito all’abbandono di quasi tutti i castelli di proprietà. Si presenta in forme austere, ornato da bugne in arenaria rossa con un portale d’entrata ornato in pietra, su cui sono iscritte le iniziali C.C.F.F. e la data 1585. Varcato l’ingresso, troviamo un ampio cortile delimitato da pilastri e colonne con capitelli; nel mezzo svetta vasca di fontana quadrata con lo stemma barocco del Casato. Gli interni, riccamente affrescati, purtroppo non sono giunti a noi nello splendore iniziale.
 



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