Mostra a cura di Elisabetta Barisoni e Alessia Del Bianco all'interno di "Venezia città delle donne".
Dopo il grande successo di venerdì scorso continuano alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro gli appuntamenti con “Venezia Città delle Donne”, il progetto culturale ideato e avviato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per promuovere, attraverso suggestioni e momenti di approfondimento, una più ampia riflessione sul ruolo attuale della donna.
Giovedì 23 marzo, alle 17.30, al secondo piano del museo, la giornalista venezianaGiovanna Pastega presenterà il volume Il Canto delle Balene. Storie di violenza domestica nell’Italia di oggi.
Nato da un’inchiesta condotta dalla stessa giornalista, il libro presenta quattro racconti ispirati a quattro storie vere che indagano l’universo interiore e psicologico delle donne che subiscono violenza per mano di mariti o compagni, qui seguite dalla ‘prigione’ fisica e psicologica fino alla ‘liberazione’.
Un percorso di rinascita che richiama la metafora del titolo: il ‘canto delle balene’ appunto, che dalle profondità marine raggiunge un climax sonoro ascendente.
Ne parlano, insieme all’autrice, Francesca Brandes (scrittrice e critica letteraria) eGiuliana Grando (psicoanalista e psicoterapeuta, docente dell’Istituto Freudiano per la Clinica la Terapia e la Scienza di Milano, già Supervisora del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia).
Venerdì 24 marzo, alle ore 12.00, nell’Androne al piano terra si inaugurerà la mostra Guardatemi il più possibile. Artiste del Segno, a cura di Elisabetta Barisoni e Alessia Del Bianco, nata dalla collaborazione tra la Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti e la Fondazione Musei Civici di Venezia.
L’esposizione dà conto del protagonismo femminile nell’arte della grafica e dell’incisione a partire dagli anni Settanta del secolo scorso ad oggi, in un continuo dialogo tra artiste, docenti e allieve che hanno scelto la grafica d’arte nella piena consapevolezza della sua originalità e del suo intatto e vivo potere espressivo.
Il progetto mette in relazione docenti e allieve che si sono formate nell'Accademia veneziana dagli anni Settanta ad oggi, ponendo l'accento su un aspetto non meno importante che è quello di tracciare il percorso del ruolo educativo, artistico e sociale della figura della donna nell’ambito dell’istruzione artistica, nonché il loro essere partecipi e protagoniste della storia della grafica d’arte veneziana.
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