Ne L’infinito tra parentesi Marco Malvaldi combina il suo istinto di giallista alla sua sapienza di chimico per raccontare una storia ricca di suspense incentrata sull’antico confronto tra scienza e umanesimo.
Qual è il rischio che si corre nell’assottigliare la linea di demarcazione tra questi due mondi? L’ottantenne Marjorie è affetta da Alzheimer e il suo senso d’identità è in perenne deterioramento. Passa le sue giornate a conversare con un Prime, una copia digitale e ringiovanita del defunto marito Walter, che condivide con lei i ricordi per supportarne la memoria incerta. Come ricostruirà il suo passato, e cosa deciderà di dimenticarsi? E quali effetti può provocare l’interazione con una macchina che sa più cose su di noi di quante riusciamo a ricordare? Raphael Tobia Vogel dirige una grande interprete del teatro italiano come Ivana Monti, in scena con un cast di bravissimi attori.