Dal 12 al 16 aprile, presso il Teatro Sociale di Brescia, “Seagull Dreamsâ€
Irina Brook ha avuto in sorte di essere figlia di Peter Brook e di Natasha Parry, vale a dire di uno degli innovatori del teatro del Novecento e di una delle grandi attrici che hanno incarnato la sua tradizione. In questo spettacolo, la regista inglese intreccia la propria biografia di figlia d’arte con le “visioni” de Il gabbiano di Anton ÄŒechov, struggente meditazione sul teatro, sull’arte e sulla vita.
Tra crisi d’identità, amori negati o non corrisposti, slanci e fallimenti, nell’originale, ÄŒechov riflette sulle scelte compiute dai protagonisti, in una straordinaria rappresentazione delle varie sfaccettature dell’animo umano, cuore di questo dramma che ancora oggi ci emoziona profondamente. La malinconia per un’epoca che tramonta e la tensione verso qualcosa che deve ancora nascere sono i grandi temi della produzione dell’autore russo che riaffiorano dal vissuto personale della regista, e che trovano nello spettacolo una potente sintesi.
Pamela Villoresi e Geoffrey Carey sono i protagonisti di questa intensa ed emozionate riflessione sul teatro, inteso come laboratorio dei sentimenti e della vita che mira a indicare una possibile nuova direzione alle nuove generazioni.
Seagull Dreams è anche l’ideale compimento di un più ampio progetto che la Brook ha avviato con la scuola del Teatro Biondo di Palermo: un suggestivo percorso performativo in cui il ricordo della madre e il proprio controverso rapporto con la recitazione e il teatro si sovrappongono.