Sui documenti ufficiali la si identifica con il nome di turbiana, ma localmente l’uva è nota come trebbiano di Lugana e, per quanto poco conti il mio parere, a me piace di più la definizione locale, che fa diretto riferimento al territorio d’origine: la Lugana, area anticamente paludosa. Il trebbiano di Lugana, o turbiana che dir si voglia, è l’uva da cui nasce il Lugana, il vino bianco della porzione meridionale del Garda. La vigna cresce sulle argille e secondo me sono queste che conferiscono al vino i sentori minerali che me lo rendono tanto affascinante e che emergono sempre più nitidamente con il passare degli anni: ecco perché bevo il Lugana invecchiato. Tornando al nome del vitigno, in qualche documento dei secoli passati si trova scritto trebulano, che non è troppo diverso da trebbiano. Per esempio, nel Cinquecento usa questo termine Andrea Bacci: racconta che fra Desenzano e Peschiera c’erano “squisiti trebulani”. Comunque la si pensi sul nome, resta il fatto che già nel Cinquecento il vino della Lugana aveva una sua identità.
Angelo Peretti
