Sua maestà il carpione è il pesce più raro del Garda. È un salmonide: gli ittiologi lo chiamano Salmo carpio o Salmo trutta carpio. Vive esclusivamente nel lago di Garda, anche se molti - sbagliando - credono che sguazzi anche in altri laghi. Si deve al poeta, medico e scienziato Gerolamo Fracastoro la leggenda che vuole che questo pesce si nutra d’oro sul fondo del lago. In realtà, pur avendo la bocca dotata di denti, il carpione mangia plancton e altri invertebrati del fondo lacustre.
Appartengono alla storia i trionfi gastronomici del carpione nell’età del dominio di Venezia sul Garda. A quei tempi, gli ambasciatori della Serenissima portavano il carpione in dono a principi e re delle corti di tutt’Europa. Per conservarlo, lo si friggeva, lo si spruzzava d’aceto e lo si avvolgeva in foglie d’alloro. Giunto a destinazione, veniva fritto nuovamente. Era la cottura “in carpione”, oggi utilizzata per numerosi altri pesci, ma non per il carpione, che viene invece bollito o cotto alla griglia e condito con un semplice filo d’olio.
Angelo Peretti
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