L’Alto Garda bresciano, le colline moreniche del Garda e il Monte Baldo sono ricche del preziosissimo tartufo.
Bianco, pregiato, dall’aroma intenso e gradevole e nero dal profumo deciso e di ottima digeribilità. Gli impianti di Toscolano Maderno, di Tignale e di Tremosine, di Roe’ Volciano e di Pertica Alta, a cura dell'Associazione tartufai bresciani, hanno diffuso con successo la tartuficoltura sul Garda e in Valle Sabbia. Una passione che è innanzitutto tutela del patrimonio biologico del territorio gardesano: la cura e la selezione del ceppo per la micorrizazione di altre piante, infatti, ha salvato la specie autoctona dall’estinzione. Sulla natura dei tartufi, nei secoli scorsi furono espresse molte ipotesi, alcune delle quali puramente fantasiose, al punto che alcuni autori attribuirono ad essi qualità divine altri invece ne decantavano i “poteri afrodisiaci”. Grandi amatori del tartufo, oltre a principi e re, furono anche personaggi come Luigi XV, Caterina de’ Medici, sposa di Enrico II, il commediografo Molière, Alessandro Dumas, Edmondo de Amicis e molti altri.
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