La Bassa sa sorprendere. Dietro l’angolo di grano e pannocchie, attende l’incanto di logge e di marmo.Villa Mirra prende il nome della figlia di Angelo Pastore che,divenuta sposa nel 1883, la portò in dote al marito Italo Siliprandi e alla loro discendenza fino al 1974. La vendita all’incanto trovò pronta la municipalità di Cavriana che adibì parte dei volumi cinquecenteschi a sede del “Museo archeologico dell’Alto Mantovano”. Infatti, se il corpo originario risale al XIII sec, la raffinata foggia con cui si lascia oggi ammirare è frutto di una serie di ripensamenti strutturali che si prolungarono fino al XIX sec. Sulla quiete del parco vigila la torre angolare della rocca dei Gonzaga, ultima testimone di una sontuosità edificatoria a cui non fu risparmiata l’onta dell’abbattimento nel 1771. Tutt’intorno, cipressi, ontani, querce danno la mano ad esotiche palme e maestosi cedri del Libano. All’interno,al di là delle sei collonne del loggiato e delle due scalinate, il piano nobile si apre sui camini marmorei della Camera dei Laghi e della Camera rossa dal soffitto dipinto.
Anna Dolci
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