Dal 23 al 26 marzo, al Teatro Sociale di Brescia, “Le ferite al vento”.
Alla morte del padre Raffaele, il giovane Davide si ritrova a dover sistemare le sue cose. Nel perfetto ordine degli oggetti lasciati dal genitore, uno scrigno chiuso attira la sua attenzione. Dopo aver forzato la serratura, per la quale sembra non esistere nessuna chiave, al suo interno scopre una fitta corrispondenza ingiallita dal tempo. La lettura di quei fogli lo porta a conoscenza di un segreto che mai avrebbe potuto immaginare: suo padre Raffaele aveva una relazione con Giovanni, il misterioso mittente di quelle lettere appassionate.
La scrittura di Juan Carlos Rubio ci introduce nel labirinto del legame profondo, misterioso, senza limiti di spazio e tempo che si è instaurato negli anni tra i due uomini, all’insaputa della famiglia di Giovanni.
Definito da El País come uno spettacolo in cui “poesia e dramma si mescolano, provocando un torrente di emozioni, tenere, violente, ma soprattutto reali”, Le ferite del vento riporta in superficie temi archetipici che riguardano la famiglia, i rapporti, l’amore e ce li restituisce con un linguaggio semplice, vicino alla quotidianità.
Diretti da Alessio Pizzech, il bravissimo Matteo Taranto nei panni di Davide e un intenso Cochi Ponzoni nel ruolo di Giovanni sono i due protagonisti di un duello teatrale fatto di emozioni che narrano la bellezza e lo stupore di quando, fuggendo dagli stereotipi, viene rimesso in gioco il significato delle parole padre e figlio.
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